Gemelli polso Cabochon Cristallo Lalique
SKU: 10604200Gemelli da polso in cristallo blu su finitura ottone palladio.
2 cristalli blu: 3,7 grammi
Diametro : 1,5 cm
Ottone finitura palladio, peso medio: 8 grammi
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Contattaci per l'acquistoI Gemelli polso Cabochon Cristallo Blue conferiscono un’eleganza intramontabile; Nel 1931, René Lalique disegna l’anello cabochon, le sue linee pure in una tavolozza di colori diversi ne fanno il gioiello emblematico della Maison.
La Storia di Lalique
René Jules Lalique nacque ad Aÿ-Champagne il 6 aprile del 1860. Affascinato dall’arte orafa fin dalla sua infanzia, decise di dedicarsi totalmente all’oreficeria. È affiancando il gioielliere Louis Aucoc , figlio d’arte che nel 1877 acquistò l’azienda parigina Lobjois per poi mutarla in La Maison Aucoc , che René potette formare la sua carriera. Ad Aucoc, infatti, va il merito di avergli insegnato le tecniche orafe, trasmettendogli anche un elevato gusto estetico alimentato dalla corrente artistica Art Nouveau. Dopo l’apprendistato con il maestro, René Lalique frequentò la Scuola d’Arti decorative di Parigi seguendo i corsi di disegno e modellato. Nel 1978 il suo cammino lavorativo proseguì in Inghilterra, terra che lo ospitò per circa due anni.
Il successo di Lalique
Il successo dei gioielli realizzati da Lalique risiede nella loro ispirazione, ossia nella bellezza della natura e nel fascino delle nudità femminili, tratti tipici dell’Art Nouveau. Il suoi monili si distinsero per la varietà di materiali utilizzati. Con il vetro, il corno, gli smalti e l’avorio, riuscì a modellare meravigliosi insetti. La sua fama, assieme ad Antonin Daum – figlio dell’imprenditore Jean Daum – ed Emile Gallé accrebbe grazie all’Esposizione Universale tenutasi a Parigi nel 1900.
Nel suo complesso percorso, sicuramente generoso di ingegno, Lalique ci ha lasciato bijou raffiguranti femme-fleu, sirene, meduse, pavoni, cigni, farfalle, api – le ali degli insetti erano realizzate con la tecnica del “plique-à-jour- , cigni, temi wagneriani. Le sue erano opere nobili, come lo dimostra il diadema a forma di orchidea in avorio, corno e piccolo topazio al centro, conservata al Museo Calouste Gulbenkian di Lisbona. Il monile diventa la chiave di lettura per inscrivere la padronanza tecnica di René Lalique nell’arte dell’oreficeria.